San Nicola: il santo dei baresi di Cresy Caradonna

 -Momenti del corto storico-  Foto di CresyCaradonna

BARI 23 aprile 2016

«San Nicola: il santo dei baresi»

Bari è in festa sono incominciati i festeggiamenti per il santo patrono della città di Bari San Nicola, porta d’oriente del mediterraneo la città si prepara ad accogliere pellegrini da tutto il mondo devoto al glorioso santo di Mira.
Si parte il 7 maggio con il Corteo Storico per le vie del salotto buono della città  dove si rievoca l’ardua impresa di traslazione delle reliquie di S. Nicola da Mira (Asia Minore, oggi Turchia) di 62 tra marinai e commercianti baresi, nel quale ci si immerge in una atmosfera dai sapori antichi del lontano 1087 circa.
Le celebrazioni vanno dal 20/aprile 2016 fino al 16 magio 2016 in un avvicendarsi di eventi dal sapore tipicamente medio-orientale.
San Nicola per i baresi è il santo per eccellenza della città: onorato e rispettato è il simbolo di un popolo devoto ad una tradizione marinaia che non potrebbe mai rinunciare alla sua benevola protezione.
-Luminarie San Nicola- Foto di CresyCaradonna

‹Passeggiata›  

L’odore del mare penetra pungente mentre passeggio sulla «Muraglia» Bari Vecchia, con i suoi stretti vicoli mi inonda dei suoi sapori pregna di tradizioni arabe, luci arcobaleno scintillano in lontananza tra le barche ancorate al molo, Piazza Mercantile mi affascina mentre mi aggiro tra le innumerevoli bancarelle natalizie osservando ed ascoltando curiosa l’invito all’acquisto della mercanzia: è bella Bari sembra un diamante incastonato tra mare e terra, tra oriente ed occidente , tra passato e futuro.
Fastosa la  Basilica di San Nicola mi invita ad entrare fin giù nella cripta del Santo dove riposano le sue sacre reliquie: le mura trasudano santità. I miei  occhi rapiti da tanta vita che brulica festosa tra le vie, captano le mani agili di una vecchina intenta a vendere le sue ‹orecchiette› lì sull’uscio del suo basso sotto gli archi della città vecchia mentre il ‹Castello Svevo› sembra approvare contento, quel grande castello è il simbolo dell’antica dominazione normanna sulla città marinara.
La passeggiata si avvia al termine ma il cuore rimane lì tra la mia gente, lì tra i bassi ed i vicoli, tra le chiese e quel profumo d’oriente, radici della mia terra@  

“Mastro Nicola”

U mestepànne de Bare Vecchie
Colìne u megghie mestepànne e attàne de famìgghi


Ago e filo
un grande bancone da lavoro
un caldo ferro d’altri tempi
tra le mura di un’antica casa di Bari vecchia
ricordo così zio Nicola,
io bambina ammiravo ogni gesto

ogni minuscolo movimento
quelle mani così agili sul grezzo tessuto
tagliavano cucivano con artistica armonia
e poi tutto quel vapore come una soffice nuvola
s’alzava al cielo sbuffando
mentre le grandi forbici
legate ad un rude filo
guardavano l’opera di mastro Nicola mio zio,

quanto amavo andar lì in quella casetta
dai sapori viscerali sempre odorosi di ragù
che andava lento lento fino al desinar del pranzo,

ora mi ritorna in mente
ora tutto ha un senso
ora, quella piccola loggia, dell’antica casa
che gravitava sui vicoli di Bari vecchia,
ha il sapore d’amore
amor per la mia terra
amor per quelli che sono stati
amore per quelli che saranno
amor che nulla lascia al caso
amor che tutto lenisce
quell’amore chiamato terra mia
fatto di tradizioni sensazioni
perdute ma mai più dimenticate,

nella memoria nitide immagini si colorano di rosa
di un’infanzia, la bella infanzia,
scrigno di me fino alla fine di me.@

di SCRITTO DA CRESY CARADONNA


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