DISAGIO MINORILE UN IMPEGNO DISATTESO. Non cambia nel mondo la condizione di sofferenza dei minori (di Eduardo Terrana)

DISAGIO MINORILE UN IMPEGNO DISATTESO. Non cambia nel mondo la condizione di sofferenza dei minori
(di Eduardo Terrana)

Sul fronte dei diritti violati e/o negati ai minori ritengo opportune alcune considerazioni per meglio definirne i contorni drammatici, purtroppo, ancora attualissimi nella realtà quotidiana del mondo. Nonostante, infatti, tanti buoni propositi, la condizione dei minori è ancora di forte sofferenza in Molti Paesi.
Alle violazioni storiche dei diritti dei minori, come la povertà, la fame, la mancanza di cure e di assistenza adeguate, si affiancano violazioni più recenti legate alla evoluzione dei fatti e delle relazioni degli uomini,
come lo sfruttamento minorile nel lavoro, l’impiego di minori in operazioni belliche, lo sfruttamento sessuale e pornografico.
In molti paesi i bambini si trovano ancora a vivere in difficoltà che eccedono le condizioni solite dell’infanzia: malattia, guerra e abbandono investono la loro esistenza imponendo condizioni di vita inimmaginabili per la nostra sensibilità ed esperienza. La realtà attuale del disagio e della sofferenza minorile nel mondo, secondo quanto rileva l’Unicef, evidenzia ancora connotazioni dolorose che non possono non turbare la coscienza e far riflettere.
Nel mondo ci sono 2,1 miliardi di bambini, il 36% della popolazione mondiale. Ogni anno nascono 132 milioni di bambini, di questi il 33% non viene denunciato alla nascita, non ha quindi un’identità, NON ESISTE!, e chi non esiste non può avere diritti! Il futuro di questi minori è quello di diventare possibile facile preda di traffici illeciti, adozioni illegali, traffico d’organi, abuso sessuale, sfruttamento lavorativo.
L’Unicef rileva che 160 milioni di minorenni nel mondo, di cui 85 milioni bambini e ragazzi, sono ad oggi impegnati in pericolose attività lavorative in condizioni pessime e poco sicuri per la salute fisica e mentale.
L’incremento maggiore del fenomeno si registra nell’Africa sub sahariana con oltre 16,6 milioni di nuovi bambini e adolescenti avviati al lavoro a causa della povertà delle loro famiglie. La pandemia da Covid-19 ha poi contribuito ad aggravare il fenomeno oltre che in Africa particolarmente in Cina, nell’America latina, nei Caraibi, con un ulteriore incremento di 9 milioni di minori.
L’identikit dello sfruttamento di questi schiavi invisibili del lavoro connota una realtà d’impiego del 70% dei minori nel settore agrario, del 20% in quello dei servizi ed il 10% nell’industria pesante. Il 28% dei minori tra i 5 e gli 11 anni ed il 35% degli adolescenti tra i 12 e i 14 anni che lavorano non vanno a scuola. Si sottolinea che il lavoro minorile “ pregiudica l’istruzione, limita i diritti dell’infanzia, riduce le prospettive future e la povertà crea un circolo vizioso intergenerazionale.”
Cresce anche in conseguenza oltre che il disagio fisico anche il disagio mentale nei bambini, negli adolescenti e nei giovani avviati al lavoro precocemente e in condizioni disagevoli. Un minore su sette tra i 10 e i 19 anni, accusa un disturbo mentale. Un disagio con caratteristiche di ansia e depressione gravi che porta ogni anno 46.000 minori al suicidio. Tassi elevati si registrano in Medio Oriente, in Nord Africa, in Nord America, ed in Europa occidentale. Il suicidio giovanile risulta essere tra le prime cinque cause di morte nei giovanissimi tra i 5 e i 19 anni.
Urgono pertanto provvedimenti e investimenti a tutela e sostegno alla salute mentale dei bambini e dei giovani. Ad oggi però gli investimenti che si registrano sono scarsi.
L’Organizzazione Internazionale del lavoro e l’Unicef suggeriscono la ricetta per invertire questa realtà: intervenire con una adeguata protezione sociale per tutti i minori su scala mondiale con norme effettivamente impositive; investire maggiori mezzi per una istruzione di qualità; promuovere un lavoro dignitoso per tutti gli adulti in stato di necessità, di povertà o senza lavoro, di modo che le famiglie non abbiano a dipendere dall’aiuto dei figli per conseguire un reddito sufficiente; eliminare le norme discriminatorie di genere che favoriscono il lavoro minorile; sviluppare l’azione coordinata di un maggiore impegno e cospicui investimenti da parte della comunità internazionale e dei governi del mondo che vada nella direzione di sostenere con uno sforzo straordinario la protezione dell’infanzia e tutelare un’intera generazione di bambini e il futuro loro e del nostro pianeta.
Si consideri, tra l’altro, che già prima della pandemia 258 milioni di bambini in tutto il mondo non avevano accesso all’istruzione e oggi si stima che 10-16 milioni di bambini rischiano di non tornare mai più a scuola a causa delle conseguenze economiche del Covid-19 perché costretti a lavorare.
Save the Children ammonisce che : “La pandemia ha esasperato le disuguaglianze, mettendo ulteriormente a rischio la vita, la salute e il futuro dei bambini, soprattutto nelle aree più povere del mondo.”
Necessita, pertanto, inderogabilmente, “ un’azione coordinata e uno sforzo straordinario per non perdere una generazione di minori.”
Il messaggio è chiaro ma quanti saranno disposti a recepirlo?
Il quadro del disagio giovanile è poi aggravato da altri fenomeni allarmanti.
Ancora oggi nel mondo 1 miliardo di minori tra i 12 e i 17 anni è vittima di violenza fisica, sessuale o psicologica. È sempre la povertà a generare queste realtà che colpisce almeno 586 milioni di minori nel mondo, affliggendo il loro presente e rubando il loro futuro.
Un minore su tre in tutto il pianeta soffre la fame e la carenza di accesso a beni e servizi essenziali. La situazione è stata resa più grave dalla pandemia da Covid-19 che ha inasprito le condizioni di grave insicurezza alimentare e di privazione e vulnerabilità. per 135 milioni di minori, tra cui 114 milioni di bambini sotto i 5 anni affetti da malnutrizione cronica e 14 milioni colpiti da forme acute di malnutrizione. Gli effetti devastanti del coronavirus potrebbero incrementare il numero dei bambini sotto i cinque anni affette da malnutrizione acuta di circa 7 milioni di unità in più. .
È campanello d’allarme anche per altri due fenomeni criminosi, la Tratta e lo sfruttamento minorile.
Sarebbero oltre 40 milioni le vittime di tratta o sfruttamento, costrette in condizioni di schiavitù, e di queste ben 10 milioni avrebbero meno di 18 anni. Una realtà drammatica perlopiù sommersa, difficile da analizzare e valutare, che , pare, coinvolga anche bambini con meno di 8 anni.
Non appare, inoltre, meno drammatica e allarmante la realtà specifica della condizione di milioni di bambine e adolescenti, che vengono private del diritto all’infanzia, ogni giorno. Quelle delle bambine sono vite a rischio. Gravidanze precoci e indesiderate; matrimoni forzati, anche in età ancora infantile; abusi e corpi violati, sono solo alcune delle violenze subite. E per le ragazze con disabilità, provenienti da famiglie povere, aree rurali o minoranze etniche, la sfida è ancora più grande.
Oltre 13 milioni di bambine ogni anno vivono gravidanze precoci, con seri rischi per la salute. Il parto è il killer numero uno al mondo delle ragazze tra i 15 e i 19 anni.
Nei paesi in conflitto le gravidanze precoci sono ancora più frequenti e spesso sono conseguenza di abuso. In paesi come Mali e Ciad, ad esempio, ogni anno, coinvolgono una ragazza su sei.
Più di 12 milioni di bambine sotto i 18 anni sono date in sposa ogni anno, anche a uomini molto più grandi di loro. Con questo ritmo, entro il 2030 ci saranno 130 milioni di spose bambine!
Nel mondo sono 70 milioni le bambine sfruttate, costrette al matrimonio, uccise appena nate. Ogni anno almeno 1 milione di bambine è avviato e costretto alla prostituzione per un giro di affari di diversi miliardi di dollari. Inoltre 15 milioni di bambine in età scolare non avranno mai la possibilità di frequentare la scuola primaria e di imparare a leggere e scrivere.
Milioni di bambine affrontano tutto questo ogni giorno. C’è ancora molto da fare, purtroppo, per garantire loro un futuro!

Eduardo Terrana
Giornalista –saggista – Conferenziere internazionale su diritti umani e Pace
Proprietà letteraria riservata
***

La poesia che segue è dedicata a tutti i minori e le minori in sofferenza.

IO MI AUGURO


Io mi auguro
che in un prossimo futuro
i bambini non abbiano mai più
a guardare con timore
al mondo dei grandi.
Io mi auguro
che un giorno tutti i bambini
del mondo possano guardare
con fiducia agli adulti e porsi
con serenità nelle loro mani …
Io mi auguro
che un giorno tutti i bambini
del mondo possano sorridere
sereni pensando con gioia
al loro avvenire!

Eduardo Terrana
Giornalista –saggista – Conferenziere internazionale su diritti umani e Pace
Proprietà letteraria riservata
( foto dal web)


@cresycaradonna

ROSA e NERO Cronaca di Crescenza Caradonna


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